Come utilizzarle al meglio
Le ortiche sono piante note soprattutto per il potere irritante dei peli che ne ricoprono le foglie e i fusti. Meno conosciute sono i benefici delle ortiche, che le rendono efficaci piante medicinali, molto utilizzate in erboristeria, oltre che alla base di gustose pietanze. Scopriamo insieme principi attivi e proprietà!
I principi attivi delle ortiche
Dal punto di vista nutrizionale, spiccano le concentrazioni di oligoelementi, potassio, fosforo, ferro, vitamina A, vitamina C, calcio, sali minerali e vitamine del gruppo B tra cui l’acido folico. Le foglie delle ortiche, inoltre, contengono buone quantità di rame e di zinco, che rendono il loro consumo particolarmente indicato a coloro che desiderano rinforzare unghie e capelli.
Drenanti
L’azione drenante delle ortiche è una delle attività caratterizzanti queste piante. Presenti come elementi chiave in molti preparati diuretici, sono apprezzate anche nella prevenzione delle infezioni delle vie urinarie e per l’attività protettiva nei confronti dell’ipertrofia prostatica benigna.
Remineralizzanti
La presenza di sali minerali, carotenoidi e vitamine, rende le ortiche adatte a sostenere il tono energetico e remineralizzare l’organismo. Sono considerate un vero e proprio toccasana per le donne che vanno incontro alla menopausa e a una conseguente riduzione della massa ossea dovuta alla perdita di calcio.
Fonti di ferro
Tra i benefici delle ortiche, va ricordata la presenza di ferro utile a coloro che soffrono di anemia, in particolare alle donne in età fertile. Assumere ortiche viene consigliato anche per favorire la regolarità intestinale e in caso di dissenteria.
Antinfiammatorie
In ambito fitoterapico, le ortiche vengono utilizzate per ridurre i marcatori dell’infiammazione, per il controllo dell’attività di cellule del sistema infiammatorio e il controllo del dolore reumatico.
Utili alla salute cardiovascolare
Come abbiamo visto le ortiche contengono una notevole quantità di potassio, utile anche a ridurre la tensione nelle arterie e nei vasi sanguigni, e il conseguente rischio di attacchi cardiaci e aneurismi.